Perché lo storytelling è centrale nel public speaking
Raccontare storie è una delle forme più antiche di comunicazione umana. Prima ancora della scrittura, ci affidavamo al racconto orale per trasmettere conoscenze, valori, emozioni. Ancora oggi, lo storytelling resta una leva potentissima per creare connessione, chiarire concetti complessi e imprimere un messaggio nella memoria.
Dai grandi discorsi motivazionali alle presentazioni aziendali, una storia ben costruita può fare la differenza. Coinvolge, semplifica, ispira. E quando è ben raccontata, rimane impressa.
Che cos’è lo storytelling (e perché funziona)
Lo storytelling è l’arte di comunicare un messaggio attraverso una narrazione.
In pratica significa condividere una sequenza di eventi collegati tra loro — veri o immaginari — con l’obiettivo di:
⤷ Trasmettere conoscenze
⤷ Comunicare idee
⤷ Esprimere valori
Le storie funzionano perché il nostro cervello è predisposto a recepirle. Secondo alcune ricerche, un’informazione veicolata tramite una storia è fino a 22 volte più memorabile rispetto a un dato nudo e crudo.
Ma perché questo accada davvero, servono alcuni ingredienti fondamentali.
Gli elementi di una storia coinvolgente
Tutte le storie memorabili — che siano in un romanzo, in un film o in una presentazione — hanno almeno cinque elementi in comune:
1. Personaggi
Devono essere riconoscibili e capaci di generare empatia. Possono essere reali o immaginari, purché autentici.
2. Conflitto
Una sfida, una tensione o un ostacolo da superare. È ciò che tiene incollato il pubblico.
3. Risoluzione
Una chiusura che offre un senso di compimento. Può essere positiva o meno, ma deve concludere l’arco narrativo.
4. Emozione
Coinvolgere emotivamente è il modo più efficace per rendere un messaggio memorabile.
5. Rilevanza
La storia deve essere funzionale al messaggio principale. Ogni dettaglio dovrebbe contribuire a rafforzarlo.
Anche una microstoria può contenere questi elementi. Il celebre esempio attribuito a Hemingway lo dimostra:
“Vendesi: scarpine da neonato, mai usate.”
Solo sei parole, ma contengono personaggi, emozione, e un implicito dramma.
Come inserire lo storytelling nei diversi tipi di discorso
Lo storytelling si adatta a quasi ogni contesto di public speaking, se ben calibrato.
• In uno speech ispirazionale o motivazionale
È possibile intrecciare più storie brevi, collegate tra loro o indipendenti, ma unite da un unico tema.
• In una presentazione aziendale
Meglio bilanciare narrazione e dati. Una storia può introdurre un problema reale, evidenziare un beneficio o stimolare un cambio di prospettiva. Poi si rafforza il messaggio con fatti e numeri.
• In una presentazione tecnica
Spesso dominate da contenuti informativi, possono trarre enorme beneficio da un racconto iniziale o finale, che dia un’anima al contenuto.
In ogni caso, la narrazione rafforza l’attenzione e il ricordo. Il punto è scegliere la storia giusta per il contesto.
Come strutturare una storia per parlare in pubblico
Per funzionare, una storia ha bisogno di struttura. Ecco i passaggi chiave:
1. Chiarezza del messaggio
La storia deve essere coerente con l’idea principale. Se sembra casuale o fuori tema, non sarà efficace.
2. Costruzione dei personaggi
Chi è il protagonista? Può essere chi parla, un collega, un cliente, un personaggio fittizio… ma deve sembrare vero.
3. Conflitto e tensione
Serve una difficoltà concreta, interna (“Ero bloccato dal dubbio”) o esterna (“Il progetto era pronto, ma il budget fu cancellato”).
4. Sequenza degli eventi
Racconta cosa succede dopo cosa. Qual è il momento di svolta? Come si risolve la situazione?
Una storia semplice è più potente di una intricata. Per restare sul binario giusto, puoi usare un framework narrativo.
Il metodo S.O.A.R
Una delle strutture più efficaci:
- Situation – Imposta la scena: dove, quando, chi.
- Obstacle – Mostra la difficoltà o il conflitto.
- Action – Racconta come è stata affrontata.
- Resolution – Concludi con il risultato finale.
Le strutture narrative non sono gabbie: sono scorciatoie per la chiarezza.
Come rendere la tua storia più potente ed efficace
Una buona storia ha bisogno anche di una buona interpretazione. Il modo in cui la racconti è spesso decisivo.
Linguaggio del corpo
Le storie esistevano prima della parola. Gesti e mimica aiutano a rafforzare il racconto. Non serve diventare attori, ma usare il corpo in modo consapevole è un plus.
Variazione vocale
Volume, ritmo, intonazione. Una voce monotona appiattisce il messaggio. Le pause — usate con intelligenza — sono strumenti narrativi potenti.
Coinvolgimento sensoriale
Parla di ciò che si è visto, sentito, toccato. I dettagli sensoriali attivano l’immaginazione di chi ascolta e rendono la storia viva.
Un tocco teatrale nei momenti giusti non è un eccesso. È attenzione al pubblico.
Come raccontare con sicurezza, anche se sei agitato
Tutti provano tensione prima di parlare. Ma lo storytelling, se usato bene, può aiutare a canalizzare l’energia nervosa.
Esercitati
Più conosci la storia, più ti sentirai a tuo agio. Non devi imparare a memoria ogni parola, ma interiorizzarne la struttura.
Guarda il pubblico
Il contatto visivo rafforza la connessione e abbassa l’ansia. E ti aiuta a restare presente.
Gestisci ritmo e pause
Andare di corsa aumenta l’agitazione. Rallentare e fare pause ti dà controllo — e dà respiro al pubblico.
Crea connessione
Poni domande, coinvolgi con piccoli gesti. L’interazione, se prevista, abbatte la barriera speaker-pubblico.
Trasforma l’ansia in energia
L’adrenalina può essere alleata. Usala per dare voce, intensità e autenticità al tuo racconto.
Esempi noti di storytelling nel public speaking
Ecco quattro casi celebri in cui lo storytelling ha fatto la differenza:
- Steve Jobs – Stanford 2005
- Tre storie personali su sogni, fallimenti e senso della vita. Semplici ma universali.
- Brené Brown – TED Talk 2010
- Racconti intimi e ironici sulla vulnerabilità. Il pubblico si è riconosciuto e ha ascoltato.
- Martin Luther King Jr. – “I Have a Dream”
- Immagini vivide, metafore potenti, narrazioni personali. Un discorso che ha segnato la storia.
- Chimamanda Ngozi Adichie – “The Danger of a Single Story”
- Un mix di aneddoti e riflessioni che mostrano come le storie influenzino la percezione della realtà.
Una grande storia non ha bisogno di epica. Anche un aneddoto quotidiano, se autentico, può colpire nel segno.
Errori da evitare quando usi lo storytelling
Lo storytelling non è infallibile. Alcuni errori possono comprometterne l’efficacia.
- Storie troppo lunghe: il pubblico si distrae.
- Storie irrilevanti: se non legate al messaggio, creano confusione.
- Racconti disorganizzati: meglio seguire una struttura.
- Contenuti inadeguati: valuta sempre contesto e sensibilità del pubblico.
- Messaggio assente: se la storia non ha una morale chiara, non lascia traccia.
Come capire se la tua storia funziona
Osserva le reazioni
Sorrisi, sguardi attenti, cenni con la testa. Anche il silenzio — se denso — è un buon segno.
Raccogli feedback
Chiedi opinioni dopo l’intervento. Se possibile, usa sondaggi o strumenti dedicati.
Valuta gli esiti
Hai ottenuto l’effetto desiderato? Un incarico, un invito, una richiesta? Sono indicatori indiretti ma preziosi.
Lo storytelling è una competenza che si affina con la pratica. Ogni racconto ti rende più efficace.
Domande frequenti sullo storytelling nel public speaking
Posso usare una storia in ogni tipo di discorso?
Sì, se è rilevante per il messaggio che vuoi trasmettere.
Quanto deve durare una storia?
Da 30 secondi a qualche minuto. Se è l’asse portante del discorso, può essere più lunga.
Devo imparare la storia a memoria?
Meglio interiorizzarla, non recitarla. Alcune frasi verranno spontaneamente uguali, altre nasceranno sul momento.
E se la storia non funziona?
Capita. Vai avanti, prendi feedback e migliora. Anche questo è allenamento.
Posso usare l’umorismo?
Sì, se è adatto al contesto e coerente con il messaggio.
Conclusione: perché ogni leader dovrebbe saper raccontare storie
Lo storytelling non è solo una tecnica: è una competenza strategica per chi guida, ispira, comunica.
Una storia ben costruita trasforma una semplice esposizione in un momento di connessione.
Non servono effetti speciali: bastano un personaggio credibile, una difficoltà reale, una soluzione autentica… e la voglia di mettersi in gioco.
E tu? Qual è la storia che vuoi raccontare?